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Per salvare Civita di Bagnoregio e la valle dei Calanchi

C’erano proprio tutti. Da Zingaretti a Bigiotti, da Tornatore a Danilo Rea, da Mazzoli, Valentini a Michelini. Oltre ad un nutritissimo gruppo di comuni cittadini uniti in questa splendida avventura: salvare Civita di Bagnoregio. Un emozionatissimo Francesco Bigiotti, sindaco di Bagnoregio, ci accoglie calorosamente e ci traghetta verso la riscoperta di un luogo tra i più affascinanti del mondo. Al suo fianco, il presidente Zingaretti, prodigo di sorrisi e strette di mano. Mentre affannosamente percorro il ponte mi ritrovo accanto al Maestro Tornatore e trasalgo di quell’emozione che si prova solo davanti ai grandi. Perdo la parola e l’occasione di complimentarmi, ma piuttosto che cadere nell’ovvietà, meglio il silenzio. Bigiotti ci racconta come la valorizzazione di Civita e il suo rilancio, abbiano permesso di eliminare la TASI. Scatta ovviamente l’applauso perché finalmente si vede la buona volontà di un’amministrazione. La vice sindaco Ciambella si gira verso di noi e ad un mio “bisognerebbe prendere esempio” risponde con un “ci faremo prestare Civita per sei mesi”. Inutile commentare. Davvero totalmente inutile. Ritrovo dopo vent’anni l’amico Danilo Rea, conosciuto quando era musicista per Claudio Baglioni: maturazione straordinaria di un artista eccezionale. Regala a tutti noi una sua performance che mette i brividi all’interno della chiesa di Civita. Il pubblico ricambia con un applauso lungo proveniente dal cuore e lui lo sente. Da persona sensibile qual è, si commuove e ringrazia proponendo altri pezzi. La serata si conclude con un piccolo rinfresco offerto dal Comune di Bagnoregio e con una leggera brezza che accompagna il nostro ritorno. Ci auguriamo con tutto il cuore che l’UNESCO accolga la richiesta per Civita di Bagnoregio: un luogo magico che merita l’attenzione nostra e del mondo intero. E adesso sotto con l'antica Castro.
 
Alessia De Rubeis

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