A tutti i genitori, nonni, zii, fratelli, sorelle cugini e parenti di un adolescente: un invito a leggere quanto segue. Finora non mi ero mai posta il problema ma da ieri si. L'ennesimo articolo sulla BALENA BLU mi balza all'occhio: finora non avevo mai approfondito questo tema, mio figlio, dicevo, non è depresso, non si suiciderebbe mai. Ama la vita!
Però a dovere di informazione, inizio a leggere. ORRORE! Capite bene: i giovani ragazzi che cadono in questa sfida sono RAGAZZI SANI E NORMALI. La psicologia sta proprio qui: un ragazzo psicologicamente sano ma volubile come lo si è nel periodo adolescenziale, accoglie la sfida proprio pensando che lui sarà in grado di non cascare nel tranello suicidio.
Quale adolescente non accetterebbe una sfida? Questi 'curatori', vere e proprie persone fisiche che seguono materialmente l'esca, iniziano col proporre al ragazzo varie prove. Inizialmente sono facili e benevole (saluta ad uno sconosciuto, fai un gesto altruistico, aiuta una persona in difficoltà, ecc. ecc.) poi man man diventano sempre più cupe (ascolta musica triste, svegliati di notte e fissa il vuoto, ecc ecc ) e più difficili (tagliati un braccio, fatti un livido, ecc ecc). Questo percorso è studiato proprio per ROVINARE A TAPPE la mente di un adolescente sano.
L'inventore di questa diavoleria è Russo, è uno psicologo, ed è già in carcere ma il meccanismo ormai è virale e fuori controllo. Dopo queste prove la tappa finale è farti odiare la vita facendo sentire un ragazzo inadeguato ed inutile, e porta l'adoelscente al suicidio in modi veramente cruenti. Adolescenti sono morti già per questa organizzazione, ragazzi normali.
C'e anche un'altra organizzazione che sempre tramite controllo mentale progressivo, porta il ragazzo a suicidarsi buttandosi da un palazzo e FILMANDO TUTTO CON IL CELLULARE. Mi sembra si chiami il gioco della morte. L'ultimo caso una ragazza nella nostra vicina FIUMICINO, è stata salvata in extremis grazie alla sua amica che ha avvertito i carabinieri: si stava gettando sotto un treno. La madre non sospettava NULLA. Allora io controllerò maggiormente mio figlio, che spesso lo vedo su quel computer e su quel cellulare per troppo tempo e per non discutere a volte ometto di spronarlo a fare altro. Allora io parlerò di più con mio figlio in questa fase delicatissima della sua vita, dove tutto è fatidico. Allora io mi mi impegnerò a coinvolgerlo di più, seppure con un faticoso impegno certo, nella mia vita, perché sembra che un muro si stia alzando tra noi. Lo so è fatica, ma dall'altra parte c'è un buco nero e non si sa mai, lui potrebbe, si anche per sbaglio, passarci troppo vicino.
Maria Elena Corbucci
