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Le buche, le tasse e la zappa

"La politica non è attappare le buche", ce lo ricorda il consigliere Rossi in uno dei suoi sempre più frequenti momenti di lucidità. Peccato cominci a parlare così solo ora. E comunque ce ne eravamo accorti, visto che le buche i nostri amministratori non le vedono. Neanche quelle del bilancio.

"Se andavo a zappare probabilmente ero meno stanco e più gratificato".
Questo invece è quello che ci ha detto il consigliere Serra.
E che forse è l'unica verità ascoltata in quell'aula.
Serra, se fosse andato a zappare, ne saremmo stati gratificati anche noi. Il ritorno alla terra è davvero la cosa più gratificante per l'essere umano. Prenda me.
Ma invece che andare a zappare il consigliere ha preferito prendere in mano una calcolatrice e calcolare quanto è costato all'amministrazione il tour de force impostogli dal collega di banchi, anche se di localizzazione avversa, De Dominicis.
E così ci ha sciorinato tutta una serie di numeri, di ore di straordinario, di costi di elettricità, di carte e scartoffie.
Tra l'altro veniamo a sapere che lo straordinario di due vigili ci è costato novecento euro, mentre quello di due uscieri quasi il doppio. Gratificante per chi veste una divisa e si trova lì per mantenere l'ordine a rischio della propria incolumità.
Molto gratificante.
Peccato che Serra si sia dimenticato di dirci quanto ci sono costati lui e i suoi colleghi, quanto in gettoni e in stipendi per fare un lavoro che avrebbero potuto fare ben prima.
Ah, ma lui "c'era" per la discussione del bilancio, loro c'erano.
Era l'opposizione a non esserci.
Se non fossi stato presente di persona quel 20 Agosto, avrei pensato quasi che avesse ragione lui.

"Stiamo qui a parlare di raccomandazioni da 5000 euro? Le raccomandazioni le faceva Andreotti e le faceva bene”.
Questo c'è lo ricorda il consigliere Tofani.
Raccomandazioni? Veramente qualcuno, il consigliere Troili, aveva parlato di marchette.
E di quelle temo che ne sappiano quanto e più di Andreotti.

Il consigliere Treta ci ricorda invece che lui è stato praticamente prestato alla politica.
Allora, visto che i prestiti si restituiscono, torni pure da dov'era venuto, sia mai detto che qualcuno protesti per la mancata restituzione.

E Insogna? E Moltoni? E Volpi? E Troili?
Loro, come del resto tutti i colleghi, hanno criticato il bilancio.
Non lo hanno votato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ah, no, quello forse lo faranno alcuni loro colleghi in altre sedi.
Si sono avvalsi dell'articolo 47, astenendosi.
Ma non sfiduciando l'amministrazione e contribuendo a tenere il numero legale.

"Per senso di responsabilità. Perché, nonostante le tasse, abbiamo mantenuto i servizi ai cittadini, consapevoli che quello che abbiamo fatto è nell’interesse della città”.
Questa la chiosa finale del sindaco a giustificazione del perché votare il bilancio.
Poi magari in una prossima conferenza stampa ci racconterà quali sono questi servizi. Noi ciechi non li vediamo.

Infine tutti, prima del loro intervento, hanno fatto i complimenti a De Dominicis.
Peccato che siano suonati sinceri e veri come una banconota da tre euro

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