Ci sono due tipi di persone: quelle che guardano la vita giudicandone le varie sfumature e quelle incazzate a prescindere.
Le prime cercano sempre sia i lati positivi che quelli negativi del mondo che li circonda.
Vivono la loro esistenza nella consapevolezza che nulla deve essere dato per scontato, che tutto può insegnare qualcosa, che tutti possono insegnare qualcosa.
Vedono le ingiustizie e cercano di combatterle con intelligenza, con logica, con umiltà, prendendo coscienz...a delle proprie grandi o piccole capacità.
Ma soprattutto guardandosi dentro, mettendo in discussione prima di tutto loro stessi.
E così possono gioire dei successi e piangere degli insuccessi.
Ed essendo entrambi frutto delle proprie capacità, prendere spunto dai primi per limitare i secondi.
Poi ci sono gli incazzati a prescindere.
Vanno in cerca solo delle notizie che più fanno comodo alla loro coscienza per giustificare le proprie sconfitte.
Hanno bisogno di un nemico, un nemico al quale addossare tutte le colpe, sul quale sfogare tutta la propria rabbia.
Se la loro vita va male, colpa del nemico, se il loro matrimonio va male, colpa del nemico, se la loro salute va male, colpa del nemico, se piove, colpa del nemico, se vengono derubati da chi credono amico, colpa del nemico, se non hanno amici, colpa del nemico.
Poi chi sia questo nemico non ha importanza.
Meglio se preconfezionato, se già costruito.
E non ha importanza da chi, l'importante è non faticare nell'individuarlo, nel dargli un volto, un colore, un'etnia, un sesso, una religione, un'appartenenza politica.
Troppo faticoso capire chi è il nemico, meglio che ci sia chi lo individui per loro, meglio che ci sia chi pensi per loro, chi diriga il loro immotivato odio, chi si prenda il disturbo di suggerirgli cosa pensare.
Magari anche come commentare, ma non sempre, perché di solito è più facile condividere un post che crearlo dal nulla.
Di quale dei due tipi faccio parte io?
Sono convinto, la certezza e la verità non sono di questo mondo, di far parte dei primi, di quelli che danno la colpa degli insuccessi solo a se stessi, che danno il merito delle loro vittorie solo a se stessi, di quelli che vedono il lato positivo in tutte le persone che hanno davanti, di quelli che non hanno bisogno del nemico preconfezionato ma che sanno sceglierselo in chi effettivamente sta facendo loro del male, che pensano sempre con la propria testa, magari sbagliando, a volte sicuramente sbagliando.
Ma come dicevo, la perfezione non è cosa dell'essere umano.
Però preferisco continuare a sparare le minchiate che la mia mente mi suggerisce, piuttosto che quelle che altre menti vogliono suggerirmi.
Giancarlo Paglia