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Il Papa e la Macchina di Santa Rosa

Sicuramente tutti i viterbesi ricorderanno che quella sera si mise a piovere a dirotto al punto che le Autorità dissero che bisognava sospendere il Trasporto; ma non furono di questo parere i Facchini, essi erano determinati a rendere omaggio al Santo Padre e dissero che pioggia o no, loro avrebbero trasportato la Macchina di Santa Rosa.

E così fecero, la Macchina era appesantita dalla pioggia, laViterbo ha visto tanti personaggi illustri venuti ad ammirare il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, politici, attori, ma anche una Persona che il Mondo intero ha imparato ad amare sinceramente: il Santo Padre Giovanni Paolo II°. Per Lui fu fatto un trasporto straordinario il 27 maggio 1984.

strada era sdrucciolevole, però proseguivano il percorso nonostante tutto.

 

Quando arrivarono, finalmente a Piazza del Comune, stremati dalla fatica, accadde un qualcosa di straordinario, la pioggia di colpo cessò. Papa Giovanni Paolo II che era affacciato alla finestra della Sala delle Bandiere, rimase senza fiato, alla vista della Macchina. Con l’entusiasmo di un bambino esclamò: ” Evviva Santa Rita!”anziché Santa Rosa.

 

Poi resosi conto di aver sbagliato il nome della Santa si affrettò a scusarsi. Anche in questa occasione dimostrò quanto fosse straordinaria la sua personalità, perché contravvenendo alle rigide regole del Protocollo, che vietava di uscire dal Palazzo Comunale, scese tra la folla, per congratularsi con i Facchini. E disse anche un’altra frase importantissima, da non dimenticare: “ valeva la pena di venire a Viterbo!”.

 

La Macchina che Egli poté ammirare era quella di Maria Palazzetti: Spiragli di Fede.

Giovanni Paolo II è stato il 4° Papa a venire a Viterbo per ammirare la Macchina di Santa Rosa, prima di Lui, ci furono Pio VII, Gregorio XVI, Pio IX.

 

Un altro episodio da ricordare è quella che riguarda Volo d’Angeli, di Zucchi, una Macchina rimasta nel cuore dei viterbesi (come tante altre), questa però nel primo trasporto, era il 1967 accadde che. essendo molto più alta delle altre, arrivava a 30 metri, e forse anche un po’ troppo pesante, poco dopo essere partita da Porta Romana, ebbe una sbandata paurosa.

 

I Facchini si impaurirono, ma con la grande forza di volontà che li hanno sempre contraddistinti, dopo la fermata di Piazza Fontana Grande, ripresero il loro cammino. Arrivati però, in Via Cavour esattamente all’altezza del Palazzo della Provincia, non riuscirono ad andare avanti, si bloccarono e la Macchina si appoggiò al tetto del Palazzo.

Prontamente la Macchina fu sostenuta dai “cavalletti” e il giorno dopo fu smontata.

Quella sera, ovviamente la Macchina non poté essere ammirata dai viterbesi che continuavano ad aspettare il suo passaggio lungo le vie della città.

 

Nell’aria c’era molta tensione, qualcuno sottovoce vociferava di aver sentito dire che la Macchina fosse caduta provocando alcuni feriti, forse anche morti.. quando invece, per fortuna ecco sfilare per le vie di Viterbo i Facchini.

 

Camminavano eretti come sempre seppure sul volto di ognuno di loro si leggeva tristezza e delusione. Camminavano in direzione della Chiesa di Santa Rosa, da soli, senza la Macchina, ma il loro omaggio alla Santa volevano farlo ugualmente.

 

La gente, tutta, li accolse con grande entusiasmo, lungo la strada si sentiva solo lo scrosciare delle mani che applaudivano al loro passare.

 

Loro, i Facchini, di tanto in tanto in un coro univoco gridavano: Evviva Santa Rosa! E la gente emoziona e felice anche per lo scampato pericolo, entusiasta rispondeva: Evviva Santa Rosa!

L’anno successivo, forse con qualche modifica, Volo d’Angeli fece il suo tradizionale trasporto ma giunti all’altezza del “fermo” dell’anno prima, seppure sotto il peso della Macchina, ebbero la forza di gridare a gran voce: Evviva Santa Rosa!

Volo d’Angeli passò per le vie di Viterbo dal 1967fino al 1978, cinque anni in più del classico trasporto. Volo d’Angeli, una “Macchina” che è rimasta nel cuore di tutti i viterbesi..!!!

 

A questo punto, desidero chiudere con un pensiero; perché Viterbo non dedica al Papa San Giovanni Paolo II, una Piazza? Un altro papa che è venuto a Viterbo è Papa Benedetto XVI, anche per lui, perché non dedicare almeno una Via? Dobbiamo ricordare la nostra Storia, onorare i personaggi illustri che hanno camminato sul suolo della nostra città. Spero che l’amministrazione Comunale e il Sindaco Arena, accolga questo appello !

 

Rosanna De Marchi

 

 

 

 

PS. Le foto sono state prese in rete dove non è stato possibile risalire agli autori, siamo felici di menzionarli e riconoscere il loro contributo, appena riusciamo ad individuarli, quindi per ora grazie.

 

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