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Il comitato genitori fa sentire la voce di protesta a tutta la Città

Egr. Sig. Michelini Sindaco di Viterbo. Gent.le Sig.ra Ciambella Vice-Sindaco di Viterbo. Gent.le Assessore Delli Iaconi,
A seguito dell’approvazione della delibera nella quale il Consiglio Comunale ha aumentato esponenzialmente il costo dei buoni pasto per i nostri bambini, con importi che si sono raddoppiati rispetto allo scorso anno arrivando fino a 2200 (Duemiladuecento!) euro, su base annua, per un nucleo familiare con  3 figli  che frequentano la scuola dell'obbligo, noi genitori manifestiamo il nostro pieno dissenso e disappunto.

Riteniamo l’aumento totalmente ingiustificato ed INSENSATO, sia nei modi in cui è stato comunicato, sia in relazione ai metodi adottati per la sua approvazione, sia in riferimento ai termini specifici e puntuali dell’aumento stesso.

Infatti, non è comprensibile il perché di un aumento così considerevole, comunicato in piena estate, agli inizi di agosto, con tantissime persone via da Viterbo, se non con la voglia di far passare sotto silenzio questa batosta e far trangugiare il "regalo" a cose ormai fatte.

In questa maniera, le famiglie ed i bambini saranno sottoposti ad un sostanziale ricatto in quanto, non avendo altra alternativa, dovranno iscrivere i propri bimbi alla scuola a tempo pieno con la consapevolezza di sostenere dei costi esorbitanti, dovuti ad aumenti scriteriati, adottati solo per sanare i buchi del bilancio comunale, atteso che a detti aumenti non corrisponderà un miglioramento della qualità e/o quantità del cibo proposto, dato che l’appalto è rimasto invariato in tutte le sue voci sia dal lato qualitativo che quantitativo.

Le mamme ed i papà si sentono vessati dai continui aumenti dei costi dei servizi che incidono su un bilancio familiare già provato, in questo periodo di grave crisi economica, da difficoltà oggettive e contingenti, senza nessuna attenzione per le esigenze primarie delle famiglie più numerose e disagiate: il risultato sarà che ai nostri bimbi verranno tagliati più servizi e risorse FONDAMENTALI!!.

 Lo ripetiamo, ai nostri BIMBI!

 Una città che voglia definirsi civile ed inclusiva non può abbandonare a sé i nuclei familiari, incidendo negativamente su tutte le famiglie siano esse più numerose, disagiate, appartenenti al ceto medio. La delibera, che, ahi noi!, sembra essere stata "elaborata" senza cognizione del bacino d'utenza coinvolto, si ripercuote, in particolare, sulle famiglie con più figli, in quanto, se prima dal terzo figlio il buono pasto era gratuito, oggi questo sostegno è stato completamente abrogato prevedendo che tutti i figli debbano pagare il buono pasto. Ma effettivamente si sa quante sono queste famiglie? Il recupero del Comune è così ingente da controbilanciare un aumento che inciderà notevolmente sul budget di queste famiglie? Si parla di sostenere la famiglia e di incentivare la natalità ma con queste azioni di fatto si sostiene il contrario.

E poi dov'è l'attenzione per i ceti più disagiati? va bene una suddivisione del costo del buono per fasce ISEE, ma come si può pretendere che persone con un ISEE nullo o quasi possano sostenere un costo per i buoni pasto? Ma in effetti, ci chiediamo, a quanto ammonta il recupero del Comune nel ridurre i contributi per la mensa? Con la variazione delle tariffe ci sarà effettivamente un notevole recupero o si rischia che il probabile introito sia solo un salasso su alcuni rischiando di non apportare nemmeno il beneficio previsto? A quanto corrisponde l'incidenza del servizio sulle casse comunali?  Non sarebbe il caso di rinviare questo aumento e, dal confronto con i genitori, ma soprattutto con i dati alla mano, capire insieme come poter adeguare il costo del buono pasto?

In ultimo, ma non per ultimo, sottolineiamo che questo problema va ad associarsi allo già enorme disagio che noi mamme e papà dobbiamo, nostro malgrado, sopportare e che è  collegato alla assoluta mancanza di strumenti e risorse per la quotidiana attività didattica dei nostri figli. Questi non sono problemi e magagne "comunali", lo sappiamo bene, ma  siamo costretti, comunque, ad accollarci l’onere di fornire alle scuole materiale di consumo (carta – pennarelli - carta igienica – saponi – toner mobilia e strumenti vari) che le scuole ormai non mettono più a disposizione per i bambini: bimbi di cinque,  sette, nove anni.. che devono portarsi pure la carta igienica da casa... (sic!).

Pertanto, con la presente lettera, comunichiamo ed esterniamo alle istituzioni locali ed agli amministratori che le rappresentano la ferma volontà di tutte le mamme ed i papà, assieme e per i nostri BAMBINI, a manifestare il nostro dissenso per un atto amministrativo che riteniamo iniquo, ingiustificato e vessatorio per le famiglie a cui è diretto e finanziariamente inefficace per l'amministrazione pubblica.

Come cittadini e come genitori vogliamo  manifestare il nostro pieno dissenso  rendendoci, comunque,  disponibili sin d'ora  a collaborare con gli amministratori per riuscire insieme, con dati alla mano, ad individuare azioni e soluzioni che possano agevolare le famiglie non pesando considerevolmente sulle casse comunali.

 

Certi di un riscontro positivo, inviamo i nostri più cordiali saluti.

 

      Il Comitato dei genitori #NonMangiateSuiBambini

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