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Il 12 novembre tutti in consiglio

ll 12 novembre ogni consigliere comunale ha una grande scelta da compiere. Secondo noi ha anche una grande opportunità oltre ad una enorme responsabilità. L’amministrazione è immobile; le liti della maggioranza hanno già determinato ben 3 rimpasti di giunta con cambi, ed aumenti, di assessori fatti per rispondere a mere esigenze politiche; 3 cambi di presidente del consiglio che hanno umiliato l’immagine di questa figura istituzionale relegandola a semplice “poltrona da assegnare”. La mancanza per mesi di un assessore alle politiche sociali, settore importantissimo dato il periodo di crisi ed invece abbandonato a se stesso, ha determinato tra l’altro la drammatica situazione delle Rsa, da qualche tempo sulle pagine dei giornali locali e mai seriamente affrontata. Se ciò non bastasse ci sono le tante liti e le tante, troppe, continue assenze, spesso ingiustificate e in un caso addirittura “annunciate” in polemica alla giunta, che spesso impediscono i lavori del consiglio mandando desolatamente deserte le convocazioni, peraltro comunque pagate dai viterbesi. E ancora tutti i progetti che sono stati bloccati per polemiche interne alla maggioranza come il regolamento del verde, le tariffe delle mense scolastiche, il bando per i centri polivalenti sociali ancora da regolamentare e senza contributi, la pratica della decadenza di due consiglieri comunali rimandata per mesi tanto da costringerci ad un esposto al Prefetto per chiederne la discussione, l’emergenza abitativa mai veramente affrontata, il caos rifiuti e purtroppo tante altre.  A dimostrare che questa situazione sia palese e difficilmente occultabile molti consiglieri di maggioranza si sono più volte sentiti in dovere (bontà loro) di esprimere preoccupazione per una amministrazione che non riesce a produrre idee e progetti arrivando a criticare aspramente il bilancio del comune (che ha visto l’innalzamento di tutte le tasse) e, in alcuni casi, ad abbandonare la stessa maggioranza con la quale si erano candidati con una un’idea di rilancio ad oggi è evidentemente naufragata. A fronte di tutto ciò l’opportunità che ogni consigliere comunale ha è quella di prendere seriamente coscienza dello stato di fatto e decidere, con senso di responsabilità nei confronti della città e non di questo o quel gruppo politico, di far terminare qui questa disastrosa esperienza e permettere ai viterbesi di scegliere del proprio futuro. Sarebbe la cosa più giusta da fare, a nostro modo di vedere, anche perché della squadra proposta in campagna elettorale, e votata dai viterbesi, rimane ben poco.  Il solo risultato ottenuto dal sindaco è quello di aver distrutto la propria lista civica (che pure tanti cittadini hanno votato), di far scomparire SEL dal consiglio comunale e di aver perso ben 3 consiglieri eletti nella sua lista e passati all’opposizione, senza contare le faide interne alla sua coalizione e al mancato voto del bilancio di alcuni consiglieri di maggioranza. Malgrado tutto ciò però, probabilmente la voglia di non votare la sfiducia a Michelini, magari chiedendo i soliti, triti e ritriti buoni propositi per il futuro, verrà a tanti consiglieri. Ebbene sappiano che, per quanto ci riguarda e per quanto riguarda molti cittadini, voler continuare imperterriti a sostenere questa amministrazione potrebbe sembrare solo un voler mantenere la poltrona occupata;  di certo non l’intenzione di fare il bene di Viterbo.

Questi consiglieri sono liberissimi di farlo, ci mancherebbe, ma se ne assumano la responsabilità politica di fronte ai viterbesi.

Il merito della mozione di sfiducia sarà quindi, se non di far decadere il sindaco Michelini, almeno quello di mettere ogni consigliere davanti a coloro ai quali in futuro verrà chiesto di nuovo il voto. Siamo sicuri che i viterbesi ricorderanno la scelta fatta in questa occasione.

 

Movimento 5 stelle Viterbo

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