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I genitori del Pianoscarano chiedono le scuse

(Ric & Pub) Vi raccontiamo una storia. Il 7 maggio, di domenica mattina, due squadre di calcio giovanile si incontrano per la penultima partita di campionato. Per la squadra di casa la partita ha un valore affettivo, in quanto l'ultima partita giocata nel proprio campo insieme ai mister che hanno accompagnato questo gruppo negli ultimi due anni, in maniera educativa, professionale e affettiva.

I genitori si incontrano, come sempre, sulle tribune e, come ormai è consuetudine, portano dolcetti fatti in casa. Perché, sembrerà forse strano, ma i genitori di questa squadra sono persone a cui piace stare insieme a godere del gioco di questi ragazzi, che negli ultimi due anni si sono distinti per fair play, nonostante il primo posto in classifica. Questa è l'ultima domenica in casa con il team Alessandrini Vecchiarino Mercuri, e avrebbero voluto godersela fino all'ottantesimo.

Inizia il gioco. Maschio, come a 17 anni gioca chi gioca al calcio. Dispettoso da ambo le parti. Sugli spalti solito tifo. Rigore, sbagliato dalla squadra ospitante, che si è subito rifatta con un bel goal. 1 a 0. Dagli spalti si capiva che il mister della squadra ospite era agitato, ma ci sta..stava giocandosi il secondo posto in classifica e perdere non fa certo piacere.

Si arriva così al 35° quando, dopo un cartellino giallo per parte, il mister degli ospiti entra in campo nello stupore di tutti i genitori della squadra di casa, che non capivano cosa stesse succedendo. Prende tra le mani il pallone e fa il verso di richiamare i suoi ragazzi. Uno di loro si toglie la maglia e solo in quel momento dagli spalti si capisce il senso: la squadra lascia il campo per raggiungere gli spogliatoi. Continuiamo a non capirne il senso, anche perché in tanti anni di calcio non si era mai vista una cosa del genere. Aspettiamo qualche minuto e qualcuno trova un messaggio su fb dove si legge che il mister, in accordo con la società, dichiara che il gioco era un campo di guerra e temeva per la sorte dei giocatori. Il tutto, chiaramente, sotto gli occhi stupiti di un arbitro allibito.

I genitori delle due squadre scendono ad aspettare i ragazzi, senza alcun segnale di provocazione o disturbo. Nessuna lite, nessun contatto. Ognuno aspetta i propri ragazzi in maniera educata, seppur incredula.

Passa poco.. Pochissimo tempo, e il più seguito giornale online della tuscia esce con un articolo che accusa i genitori della squadra ospitante come persone talmente pericolose da far diventare una semplice partita un campo di battaglia. C'é anche una dichiarazione del presidente della squadra offesa che afferma che un ragazzo è uscito dal campo sanguinante.

Ci scriviamo..cerchiamo insieme i motivi di certi atteggiamenti fuori da ogni logica..non capiamo.

Ci sentiamo presi in un vortice di menzogne e di accuse incredibili.

Intanto l'articolo viene postato in bacheche, senza possibilità di replica.

Ci troviamo accusati con commenti ironici con su scritto: complimenti! Oppure che, prendendo il nostro esempio, si capisce che i genitori sono la rovina dello sport. E sale tanta rabbia dove ti trovi a dover giustificare te e la società che frequenti da dieci anni dei quali, gli ultimi due, passati con tanta serenità e passione per il calcio e per questa squadra fatta di ragazzi che prima di essere compagni sono amici. Sale la rabbia, perché tu cerchi di far capire che sei stato calunniato, mentre avvoltoi continuano imperterriti a darti del "probabile" genitore sbagliato e violento. Sale la rabbia, perché chi ti conosce fa finta di niente, e fa pure l'offeso. Fa rabbia, perché trovi che l'unico che prova a difendere le calunnie è un mister che si sente anche dire: sei il solito rissoso!

Per cui, ad oggi, sarebbe giusto che tutti quelli che hanno postato un articolo dimostrato calunniante e fazioso, o che hanno messo bocca sotto lo stesso articolo, facessero le proprie scuse pubbliche alla società e ai genitori in questione.

Inoltre, ci piacerebbe che aprissero una bella discussione sul motivo per cui un uomo di sport si possa permettere di calunniare e di avere comportanti non etici, supportati dalla società. Ci piacerebbe leggere i motivi per cui una società butta fango su altre. Dato che sono tutti bravi a criticare il ruolo dei genitori, ci piacerebbe capire cosa avrebbero fatto loro, se accusati di qualcosa di inesistente. Ci piacerebbe sapere perché una società supporta tali comportamenti. Ci piacerebbe sapere se trovarsi sui titoli di un giornale online, anche in gruppi che rappresentano un'associazione civica, dove ci sono 5000 iscritti, gli avrebbe fatto piacere.

Forse dovrebbero esserne protagonisti, per poter capire. È come avere un bavaglio, e continuare a sentire gente che parla di cose che ti riguardano, ma sono false.

Per questo chiediamo le scuse. I post sul ruolo dei genitori evitate di farli sotto un articolo di giornale dove sono evidenti i protagonisti. Evitate l'ipocrisia e usate tatto e coerenza. Abbiamo dedotto che non potete capire la sintonia che può crearsi tra un allenatore, la propria squadra, e i genitori. Abbiamo capito che è lontano da voi il concetto di educare i propri figli in sintonia con l'ambiente che frequentano. Su questo ci possiamo fare poco, ma almeno consentiteci di dire la nostra.

Firmato

Claudia, Andrea, Carla, Mauro, Paola, Marco, Paola, Mauro, Barbara, Stefano, Elena, Claudio, Moreno, M. Elena, Nando, Simona, Gianni, Ombretta, Gianluca, Anna Rita, Giancarlo, Franco, Mariana, Nicolai, Rosa, Simona, Lino, Raffaella, Federica, Sonia.

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